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La giornata della memoria e dell’impegno spostata ad Ottobre. Vittime innocenti delle mafie, corteo … social per ricordare

Fiori e foto con le dediche. Don Ciotti : "Dobbiamo sperare". Orlando: “Un iniziativa che rafforza il senso di comunità

data articolo 22/03/2020 autore Giornale di Sicilia categoria articolo RASSEGNA
 
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La giornata della memoria e dell’impegno spostata ad Ottobre. Vittime innocenti delle mafie, corteo … social per ricordare
Articolo del Giornale di Sicilia

La marea umana che avrebbe inondato la città per celebrare la XXV “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” non c’è stata (spostata al 23 – 24 ottobre). Al suo posto, su invito dell’ufficio per il dialogo ecumenico e interreligioso della Diocesi , della Consulta delle culture e del Comune, alle 20 “un minuto di silenzio e preghiera”, da vivere in casa propria, in comunione con tutte le chiese cristiane e le comunità di altre religioni. Perché “in questo momento della storia della nostra città e del nostro Paese dice il Sindaco Leoluca Orlando – ogni iniziativa volta a rafforzare il senso di comunità è benvenuta. E lo è ancora di più se è volta a costruire legami basati sulla viva memoria dei tanti che hanno perso la vita per colpa delle mafie”.

Ma l’emergenza Covid-19 non ha fermato la manifestazione promossa da Libera e “Avviso pubblico” che, dalle strade, si è spostata nella più grande piazza virtuale con tante iniziative on line. E ieri, nel primo piovoso giorno di primavera, i nomi del 1093 vittime non sono stati letti ma postati su face book . E’ stata la stessa Libera a lanciare un 21 marzo social, invitando a scegliere uno tra i nomi delle vittime innocenti, disegnare ( o realizzare) un fiore, postando la foto sui social con hashtag #iorestoacasa, #memoriaeimpegno oppure #21marzo2020. Affinché tutti potessero avere un ricordo, Libera ha assegnato ad ogni regione un biennio di riferimento ( per la Sicilia era il 1992 -93) ma chiunque era ovviamente “libero” di scegliere il nome cui si sentiva più vicino. E se Beppe Amato sceglie Peppino Impastato, Antonella Azoti ha ricordato il papà Nicolò, sindacalista antifascista ucciso nel 1946 mentre Gianfranco Zanna, presidente regionale Legambiente, ha ricordato padre Pino Puglisi: “E’ stato scelto da mia figlia Sveva che ha 11 anni, era stato l’insegnante di religione di mia moglie al liceo Vittorio Emanuele II, quindi Sveva di lui sa tante cose. Avrei postato anche il nome di Pio La Torre che ho conosciuto e apprezzato ma il 1993 era l’anno suggerito da Libera…”.

Placido Rizzotto ha 69 anni ed è nipote del sindacalista ucciso nel 1948: “stavolta la memoria dei nostri cari passerà attraverso la lettura virtuale dei loro nomi,io, però, ho voluto scrivere anche il nome di Giuseppe Letizia, il bambino ucciso per aver assistito all’omicidio di mio zio: ho paura che nessuno si ricordi di lui…”. La Cgil ha voluto ricordare anche le vittime della strage di Portella della Ginestra e di tutti i sindacalisti uccisi dalla mafia pubblicando sui social un messaggio evocativo, con tanto di immagine di garofani rossi e ginestre gialle. “nonostante l’inedita e drammatica situazione che tutti stiamo vivendo - ha detto Enzo Campo, segretario della Cgil – riteniamo giusto e doveroso, commemorare tutte le vittime innocenti barbaramente uccise dalla criminalità organizzata. Se saremo in tanti faremo si che, nonostante tutto, la Giornata della memoria non passi sotto silenzio”. Anche Maria Falcone , sorella del giudice Giovanni Falcone e presidente della Fondazione che porta il nome del magistrato ucciso il 23 Maggio 1992, ha sottolineato che “ nonostante la terribile emergenza che stiamo vivendo, l’impegno non si ferma : quest’anno non saremo in piazza ma, ciascuno di noi,dalle proprie case, attraverso i social , potrà dedicare un pensiero ai caduti di questa lunga guerra contro la criminalità organizzata. Mai come ora è importante ricordare chi, per la collettività e per il Paese , ha sacrificato la vita . eroi loro malgrado allora, come eroico è il comportamento di tanti italiani che in questo terribile momento stanno operando per tutti noi”.

Per Claudio fava, presidente della Commissione antimafia Regionale “l’emergenza che stiamo vivendo non ci deve far dimenticare gli uomini e le donne caduti in difesa della dignità di tutti”, mentre per il coordinatore nazionale dell’Unione degli universitari Enrico Gulluni non bisogna “rinunciare a ricordare” e per il coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi, Federico Allegretti “ l’impegno contro le mafie deve partire dalle scuole e dalle università”. “un nome è lo scrigno della nostra unicità e diversità”, dice don Luigi Ciotti , “ ogni nome racchiude storie, speranze, emozioni e incontri. La lotta alle mafie ha bisogno non solo di un maggior impegno ma di un nuovo paradigma. “sperare” si declina solo al plurale; è solo il noi che trasforma il desiderio in speranza. Perché la speranza o è di tutti o non è speranza.

di Giusi Parisi

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